«A Sarno si rispetta i “pope”»

La faida con i Parlato e le divisioni tra i fratelli per la guida del sodalizio

SARNO. «Sarno rispetta i “pope” non i Parlato». A dirlo, in un’intercettazione captata dal Ros, è Gianluigi Serino, che discute con Antonio Franco dell’antica rivalità con i Parlato. Una faida che affonda le radici negli anni Ottanta, quando Aniello Serino aveva stretto legami con la Nuova Famiglia di Carmine Alfieri e Luigi Parlato era i alleato della Nco di Raffaele Cutolo. Le indagini hanno evidenziato ora una recrudescenza di quella lotta, con i figli ad aver preso in parte il testimone dei genitori. A provocare la rabbia di Gianluigi è un messaggio minatorio giunto ad Antonio Franco via facebook e attribuito a Mario Parlato, figlio di Luigi. «È una storia di quando eravamo piccoli – spiega – Ha sempre voluto essere al posto mio, lui vuole essere il figlio del boss perché a Sarno a lui non lo pensa nessuno (...) Un futuro sindaco viene a parlare con noi, mica va a parlare con lui».

In famiglia, però, la supremazia di Gianluigi non è ben vista da tutti, al punto che nel carcere di Padova le cimici intercettano le lamentele del fratello Nicola a colloquio col padre detenuto: «Papà, non stiamo dicendo che Gianluigi non tiene il cervello.. Ma come devo farti capire, non tiene il coraggio di fare certe cose, non lo tiene pure nei litigi (...) Se non era per me quello non lo mandavamo in ospedale». Aniello Serino obietta: «Il nome se lo è fatto, quelli lo temono a Gianluigi». E pazienza se il fratello insiste: «Ma perché a parte il nome (...) Nelle cose serie che abbiamo fatto ci sono stato sempre io presente». (c.d.m.)

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