«Non serve un altro sindaco pescatore. Vogliamo chiarezza e giustizia». È il grido accorato di Maria, sorella del sindaco di Castiglione del Genovesi, Carmine Siano, rimasto vittima di un brutale agguato nella serata di Santo Stefano che ha sconvolto l’intera comunità dei Picentini. «Non lo dico solo perché è mio fratello – sottolinea la donna -. Carmine è sempre stato disponibile con tutti, una persona presente e concreta, come dimostra anche il consenso ricevuto alle ultime elezioni». Siano, infatti, conquistò la fascia tricolore nel giugno dello scorso anno con un’affermazione netta (ottenne oltre il 72% delle preferenze), confermando il suo forte legame con i castiglionesi. In precedenza, infatti, aveva coperto il ruolo di vice-sindaco, affiancato Matteo Generoso Bottigliero.

La piccola comunità dei Picentini è sotto choc. Quella che doveva essere una serata di festa si è invece trasformata in un dramma. «Siamo un paese di poche anime – raccontano i cittadini – un attacco così vile alle istituzioni non si era mai verificato. Non avremmo mai immaginato che il nostro sindaco potesse subire un’aggressione di questo tipo». Secondo quanto emerge dalle testimonianze, l’agguato sarebbe stato pianificato con estrema precisione. «Probabilmente l’autore conosceva molto bene Carmine, sapeva i suoi movimenti e persino che avrebbe raggiunto a piedi il centro polifunzionale, come era solito fare. Questo fa rabbrividire, perché lascia pensare che possa trattarsi di qualcuno del posto». Le indagini dai carabinieri al momento non escludono alcuna pista.