Era a cena da alcuni parenti quando, all’improvviso, è scattato l’allarme della sua abitazione. Senza perdere tempo, un imprenditore agricolo della zona dell’Epitaffio ha lasciato la tavola ed è corso verso casa, distante appena un centinaio di metri. In pochi secondi è salito in auto, ha percorso il breve tratto di strada e si è ritrovato nel cortile della sua abitazione. Lì, davanti a sé, ha visto i ladri: stavano uscendo proprio in quel momento dall’appartamento, messi in fuga dalla sirena.
Convinto che i ladri si sarebbero dati alla fuga, l’uomo non immaginava certo la loro reazione. Invece i malviventi gli si sono scagliati contro, colpendo con forza i vetri dell’auto con oggetti contundenti. Attimi di autentico terrore: l’imprenditore, immobilizzato nell’abitacolo e temendo un’aggressione diretta, ha potuto solo assistere al raid. Alcuni dei ladri erano incappucciati, altri a volto scoperto.
Quando i malviventi si sono allontanati, l’uomo – scosso ma illeso – è sceso dall’auto ed è rientrato in casa. Davanti agli occhi si è presentato il caos: cassetti rovesciati, armadi spalancati, ogni angolo passato al setaccio. I ladri avevano cercato denaro e gioielli, forse anche la cassaforte, quando l’allarme li aveva sorpresi costringendoli a interrompere il colpo.
Seppur nel drammatico faccia a faccia abbiano “solo” danneggiato l’auto, il danno materiale e psicologico resta grave. L’imprenditore ha subito presentato denuncia ai carabinieri della stazione di via Dalla Chiesa. I militari, guidati dal capitano Greta Gentili e dal maresciallo Giuseppe Botta, hanno avviato le prime indagini, effettuando rilievi e raccogliendo la testimonianza della vittima.
Secondo quanto riferito, alcuni dei ladri potrebbero essere di origine straniera, ma il buio e la concitazione del momento rendono difficile una descrizione precisa. La scarsa illuminazione del cortile ha agevolato sia l’irruzione sia la fuga dei malviventi, che si sono dileguati in pochi istanti.
Le indagini sono ora alle fasi iniziali. I carabinieri stanno verificando eventuali telecamere presenti nella zona e cercando elementi utili a identificare il gruppo che ha messo a segno il colpo, lasciando dietro di sé danni, paura e una comunità comprensibilmente scossa. Da mesi a Eboli si viveva un clima tranquillo, a differenza dei comuni limitrofi flagellati dai furti in casa.

