Quando arriva prematura, la morte non lascia soltanto un dolore che è meno comprensibile di altri, cristallizza il tempo e quei bambini che sono scomparsi resteranno tali per sempre, senza poter crescere mai. Nonostante sia deceduta nel 1960 resterà per sempre una bambina Alessandra Martinelli, sepolta al Cimitero di Brignano nel campo “Angeli 3”, l’area che era stata destinata proprio ai bimbi morti. Riposa lì da 65 anni ma, almeno da tre anni, la sua memoria è mortificata dalla presenza di due grossi bidoni della spazzatura piazzati accanto alla sepoltura, quasi a coprirla totalmente.
E sono tre anni che il fratello di Alessandra, Cicco Marinelli, si batte invano perché vengano banalmente spostati un po’ più in là. Anni in cui si è offesa la memoria della sorella eternamente bambina non solo con la presenza dei cassonetti, ma soprattutto per il fatto che, quando va bene, sono aperti o strabordanti ma spesso la spazzatura finisce proprio sulla sepoltura. «Ormai la rabbia e l’angoscia sono tali – racconta il signor Martinelli – che non sono più in grado di andare al cimitero perché mi innervosisco troppo».

