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Castello Arechi di Salerno, c’è la missione rilancio

di Eleonora Tedesco
Nuovo portale e campagna promozionale con i versi di Arminio: la Provincia affida pure la bouvette. Sprint Biblioteca
Castello Arechi di Salerno, c’è la missione rilancio

Orari prolungati e aperture di lunedì mentre si continua a trattare con il Comune per l’attivazione delle navette di collegamento dalla Stazione Marittima. Il Castello Arechi si presenta ai turisti in una nuova veste online e, intanto, la Provincia – Ente proprietario del bene – è al lavoro per restituire centralità al monumento simbolo della città di Salerno. Aggiudicata la gara d’appalto per la gestione del servizio di ristoro al Consorzio Impero di Roma, ora è necessario mettere a sistema tutta una serie di servizi che rendano realmente fruibile il Castello, non solo ai turisti ma anche ai salernitani.
Per quanto riguarda il nuovo portale web realizzato da Medialine Group, sarà possibile accedere a tutte le informazioni legate alla storia del Castello, alle attrazioni che si trovano all’interno e si potrà anche consultare il calendario degli eventi e degli appuntamenti che saranno organizzati. Il nuovo portale è, però, uno degli assi su cui la Provincia ha messo in campo una nuova strategia di marketing turistico che, con un unico logo e gadget dedicati, coinvolge anche la Pinacoteca provinciale e il Museo archeologico con la campagna promozionale curata dall’agenzia Noema Icc, “Musei di Versi”, alla quale ha offerto un importante contributo il poeta e scrittore Franco Arminio. «Le iniziative intervengono su tre aspetti fondamentali per la crescita ulteriore della rete di luoghi della cultura. In primo luogo, avvertivamo l’esigenza di completare, anche sul piano della visibilità web, il percorso di miglioramento del Castello Arechi, di cui è stata di recente portata a compimento la procedura di affidamento relativa alla gestione dei servizi turistici – ha sottolineato il consigliere delegato alla Cultura della Provincia di Salerno, Francesco Morra -. C’era poi la necessità di dotare i Musei provinciali di un brand in grado di renderne immediatamente visibile e riconoscibile l’offerta culturale complessiva. Volevamo, infine, cominciare a sperimentare nuove modalità di promozione dei nostri siti che, integrandosi con le tante iniziative di valorizzazione già avviate, mirassero a raggiungere turisti e visitatori sensibili all’arte e alla cultura».
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