Risale allo scorso 30 luglio l’episodio di violenza che ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare per tre soggetti, due dei quali sono stati assicurati alla giustizia. I fatti avvennero a Castellammare di Stabia (Napoli), dove un giovane fu bersaglio di un violento agguato.
Un gruppo di persone aveva esploso quattro colpi di arma da fuoco contro la vittima, un giovane stabiese. Nel tentativo disperato di sfuggire all’agguato, il ragazzo, a bordo della sua auto, era riuscito a evitare gli spari ma, nella fuga, aveva urtato un veicolo in sosta. Bloccato e in balia degli aggressori, era stato raggiunto e violentemente picchiato con calci, pugni e una mazza da baseball, riportando ferite gravi.
Indagini e mandati: il ruolo cruciale della videosorveglianza
A circa tre mesi dal tentato omicidio, la Polizia ha concluso la prima fase delle indagini. Fondamentali per risalire agli aggressori sono state le immagini catturate dagli impianti di videosorveglianza della zona e le testimonianze raccolte. Gli accertamenti hanno permesso di identificare i soggetti coinvolti e di risalire anche all’auto da loro utilizzata, risultata in uso a uno degli indagati.
Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Torre Annunziata ha quindi emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tre persone, accusate a vario titolo di tentato omicidio, porto e detenzione di arma da sparo, lesioni personali e detenzione di armi improprie commessi in concorso tra loro.
Esecuzione a Salerno e Napoli: due in manette, caccia al terzo
La misura cautelare è stata eseguita nei confronti di due dei soggetti indagati, con particolare attenzione all’azione svolta in territorio salernitano.
Infatti, uno degli aggressori è stato rintracciato e bloccato nella provincia di Salerno. L’uomo, una volta fermato, è stato condotto e recluso nel carcere della città salernitana, dove attende gli ulteriori sviluppi del procedimento giudiziario.
Contemporaneamente, la misura cautelare è stata notificata a un secondo indagato nel carcere di Poggioreale (Napoli), dove era già detenuto per altra causa.
Nonostante i due arresti, le ricerche della Polizia continuano senza sosta: il terzo indagato coinvolto nel violento agguato è tuttora attivamente ricercato su tutto il territorio nazionale.

