Tutto è iniziato con un prestito da circa 100mila euro con tassi di interesse al 115% annuali “concesso” da un gruppo storico della mala della Valle dell’Irno, il clan Genovese. Un salasso per due soci-imprenditori di una conceria di Solofra che, dunque, si sono visti costretti a “rivolgersi altrove” per risolvere questo enorme problema.
A chi? Ai referenti dei D’Alessandro, clan egemone a Castellammare di Stabia. Ma l’intrusione del gruppo vesuviano sull’area avellinese ha spinto una delle organizzazioni malavitose locali più forti, il nuovo clan Partenio, ad intervenire.
È la “triangolazione delle estorsioni” scoperta dalla Procura Antimafia di Salerno (Elena Guarino e Carlo Rinaldi i pm titolari dell’inchiesta) che ha chiesto e ottenuto il fermo di indiziato di delitto nei confronti di 16 persone, ritenute al centro di un vorticoso giro d’usura e adesso attese alla convalida in programma nelle prossime ore davanti al gip del tribunale di Salerno.
Il blitz della Dia
Ieri mattina è scattata l’operazione che ha interessato non solo le province di Salerno, Avellino e Napoli ma anche quella di Potenza e altri territori dove si trovavano gli indagati (alcuni, fino a ieri mattina, erano ancora irreperibili): in campo ben 120 uomini (a supporto della Dia anche i carabinieri e i finanzieri dei comandi provinciali di Salerno, Avellino, Napoli e Potenza).

