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Usura ed estorsione con metodo mafioso: 16 fermi tra Salerno, Napoli, Avellino e Potenza

Prestito di 100mila euro a tassi del 12% mensile: due imprenditori conciari stritolati da tre clan
Usura ed estorsione con metodo mafioso: 16 fermi tra Salerno, Napoli, Avellino e Potenza

Un prestito iniziale da 100mila euro, divenuto presto insostenibile per un tasso d’interesse usurario superiore al 12% mensile, ha innescato un incubo per due giovani imprenditori conciari di Solofra, finiti nel mirino di una rete criminale composta da appartenenti e fiancheggiatori di tre clan camorristici campani.

È questo lo scenario emerso da una complessa inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, delegata alla Direzione Investigativa Antimafia (Dia), che ha portato oggi all’esecuzione di un decreto di fermo nei confronti di 16 persone, accusate a vario titolo di usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

L’operazione, condotta all’alba, ha coinvolto 120 tra agenti della Dia, carabinieri, poliziotti e finanzieri, con il supporto di quattro unità di piloti-droni della Dia di Salerno, nelle province di Salerno, Napoli, Avellino e Potenza.

La spirale del debito e la “competenza territoriale” dei clan

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il prestito sarebbe stato inizialmente rivendicato da esponenti vicini al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia, per poi passare nelle mani di soggetti legati al clan Genovese di Salerno e, successivamente, al nuovo clan Partenio di Avellino.
“Un prestito diventato insostenibile – ha spiegato il procuratore vicario di Salerno, Rocco Alfano – rivendicato da più gruppi criminali quasi a sancire una competenza territoriale, esponendo le vittime a un pericolo costante”.

L’inchiesta, sottolinea Alfano, è stata avviata anche in assenza di una denuncia iniziale, a dimostrazione di come l’attività investigativa abbia saputo intercettare autonomamente una situazione di grave vessazione. “Tutelarsi mediante la mediazione di soggetti borderline o contigui ai clan – ha aggiunto – non risolve i problemi: si passa solo da un aguzzino all’altro”.

Le violenze e la corsa contro il tempo

Il caposezione della Dia di Salerno, tenente colonnello Fabio Gargiulo, ha evidenziato la complessità dell’indagine e la “corsa contro il tempo” per evitare ulteriori conseguenze sulle vittime, una delle quali sarebbe stata anche schiaffeggiata, come ha precisato il procuratore aggiunto Francesco Soviero.

Le Procure di Avellino, Nocera Inferiore, Torre Annunziata e Potenza sono state attivate per competenza territoriale. Ora spetterà ai giudici per le indagini preliminari valutare la convalida dei fermi.

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