Nella serata di ieri, il Nucleo Carabinieri Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e i carabinieri della Stazione di Sessa Cilento hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Vallo della Lucania su richiesta della Procura.
Il provvedimento ha riguardato un uomo di 42 anni, residente a Omignano, ritenuto responsabile di aver appiccato due incendi di vaste proporzioni nel territorio di Stella Cilento, in località Santa Maria.
Due roghi in dieci giorni: devastati 10.000 metri quadrati di macchia mediterranea
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il primo incendio si sarebbe sviluppato nella serata dell’11 agosto 2025, mentre il secondo sarebbe scoppiato nel primo pomeriggio del 20 agosto 2025.
In entrambe le occasioni, l’uomo avrebbe appiccato diversi focolai lungo la Strada Provinciale 15, provocando la distruzione di oltre 10.000 metri quadrati di macchia mediterranea e numerose piante di ulivo.
Le aree colpite ricadono all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, un territorio di alto valore ambientale e paesaggistico, la cui tutela è particolarmente rigorosa.
Intervento complesso con mezzi aerei e squadre di terra
A causa della gravità della situazione e della rapida propagazione delle fiamme, è stato necessario l’intervento congiunto di squadre a terra e mezzi aerei, tra cui canadair, per circoscrivere e domare gli incendi.
Le operazioni di spegnimento sono state particolarmente difficili a causa del vento e della conformazione del terreno, ma hanno permesso di evitare danni ancora più gravi alla vegetazione e alle abitazioni vicine.
Le indagini e l’arresto
Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 42enne, ritenuto l’autore materiale dei roghi.
L’uomo è stato dunque arrestato e condotto in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’operazione rappresenta un importante risultato investigativo nella lotta agli incendi dolosi, che ogni estate mettono a rischio il patrimonio naturale del Cilento.