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Tar Campania sospende la chiusura del punto nascita di Sapri

Accolto il ricorso dei Comuni cilentani
Tar Campania sospende la chiusura del punto nascita di Sapri

La prima sezione del Tar Campania ha accolto il ricorso presentato da 15 Comuni del Distretto Sapri-Camerota contro il provvedimento di chiusura del punto nascita dell’ospedale di Sapri, in provincia di Salerno.
Il provvedimento era stato adottato dalla Regione Campania, ma i giudici amministrativi hanno deciso di sospendere l’efficacia della delibera regionale, garantendo la temporanea continuità del servizio.

Udienza fissata per il 5 novembre

Il Tribunale amministrativo regionale ha fissato l’udienza camerale per il prossimo 5 novembre, data in cui verrà discusso nel merito il ricorso.
La decisione cautelare consente intanto al presidio ospedaliero del basso Cilento di proseguire l’attività del punto nascita, evitando l’interruzione di un servizio considerato essenziale per il territorio.

La battaglia dei Comuni del Cilento

Il ricorso è stato presentato dagli avvocati Mariarosaria Mazzacano, Marcello Feola, Gaetano Giordano e Lorenzo Lentini, in rappresentanza dei 15 Comuni del Distretto Sapri-Camerota.
L’obiettivo dell’azione legale, spiegano i promotori, è quello di “tutelare il diritto alla salute dei propri cittadini e contrastare il depotenziamento dei servizi sanitari” in un’area già penalizzata dalla distanza dai grandi centri ospedalieri.

Un risultato importante per la sanità locale

I Comuni ricorrenti hanno espresso soddisfazione per l’esito del giudizio cautelare, definendolo “un risultato di straordinaria importanza per la sanità locale”.
La sospensione della chiusura, sottolineano, garantisce alle future madri di partorire in sicurezza vicino alle proprie residenze, evitando lunghi e rischiosi trasferimenti verso altri ospedali della provincia o della regione.

Un segnale di speranza per il territorio

La decisione del Tar rappresenta un importante segnale per il territorio del basso Cilento, da anni alle prese con difficoltà legate alla carenza di servizi sanitari.
In attesa dell’udienza del 5 novembre, la comunità locale può tirare un sospiro di sollievo, confidando in una soluzione definitiva che salvaguardi il diritto alla salute e il futuro dell’ospedale di Sapri.

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