«Il porto non riceve». Lapidaria e nulla più la risposta telefonica alle ventuno e diciassette di venerdì sera dell’operatrice della polizia municipale di Salerno, impegnata in sala operativa, all’inconsapevole automobilista che per recarsi da Vietri sul Mare al centro del capoluogo aveva deciso di percorrere il Viadotto Gatto.
Ma l’infrastruttura strategica, in pochi secondi, si è trasformata in un “serpentone” di vetture, bus di trasporto pubblico ed autoarticolati capace di levare la protesta per mobilità negata pure con continuo quanto inefficace accompagnamento audio di clacson pigiati con vigore più per rabbia che speranza di potersi aprire un varco verso l’agognata meta.
Disagi immaginabili, forse, per oltre un’ora nel corso della quale qualcuno, a rischio e pericolo anche altrui, noncurante del doppio senso di marcia e dei veicoli pure pesanti che giungevano dall’area portuale ha sorpassato i veicoli fermi riuscendo a superare la rotatoria a valle per raggiungere il centro della city. Mentre qualche altro effettuava inversione di marcia per riconquistare la libertà venuta meno.
Tra uno sfrecciare di moto e persone a piedi che avevano scelto di affrontare il tutto “motu proprio”: qualcuno sceso dalle vetture per espletare i propri irrinunciabili bisogni fisiologici e qualche altro incamminatosi verso valle per chiedere informazioni sui tempi di attesa. In assenza visibile di azioni nei riguardi della “brigata incolonnata” da parte dei responsabili dei servizi al Porto fino all’apparire, dopo oltre trenta minuti dal blocco della circolazione, di una volenterosa addetta – presumibilmente di una compagnia di navigazione – a spiegare che il flusso di veicoli a motore era dovuto all’eccessivo numero di mezzi in entrata ed uscita dall’area che si protende verso il mare. Con tanto di invito ad avere pazienza che molti non hanno ascoltato, rimarcando ad alta voce i disagi patiti.
Dopo la lunga attesa, poi il via libera verso la città detta europea da taluni rappresentanti istituzionali che però spesso fuggono ad alta velocità dalla quotidianità. Perché, inoltre, si scopre pure che la coda infinita sarebbe ricorrente lungo il Viadotto Gatto in occasione di imbarchi e sbarchi.
Ci sarà qualcuno di buona volontà in grado di evitare che tanto, per quanto possibile, si ripeta? Basterebbe, ad esempio, in occasione di arrivi e partenze di navi al porto di Salerno organizzare un transito alternato valle-monte con un addetto a dettare i tempi. O altro servirebbe che chi ha competenza ha il dovere di mettere in atto per non calpestare i diritti delle persone fra cui ieri sera c’erano anche turisti in taxi dalla Costiera Amalfitana per visitare Salerno o cittadini che utilizzavano i mezzi di trasporto pubblici per fare rientro a casa dopo una giornata di lavoro. «Il porto non riceve» di certo non è la migliore risposta attesa.