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Taser letale, tre poliziotti indagati per la morte del salernitano Citro

Oggi l'incarico per l'autopsia sul corpo del 41enne. La rabbia della madre: «Era disarmato, serve più sensibilità». E rivela: Claudio era cardiopatico
Taser letale, tre poliziotti indagati per la morte del salernitano Citro

«Io credo nella giustizia, nello Stato, se c’è qualcuno che ha sbagliato paga, però non si può braccare un ragazzo così». Sono le parole piene di dolore di Alfonsina Serrapica, la madre di Claudio Citro, il 41enne di Salerno morto nella mattinata di lunedì all’ospedale di Reggio Emilia dove era stato portato poco prima in seguito a un malore accusato dopo la scossa elettrica di un taser utilizzato dalla polizia nei suoi confronti per fermarlo dopo aver dato in escandescenza in strada. I familiari del commerciante di auto, dunque, adesso chiedono la verità: questa mattina, dopo l’apertura del fascicolo d’inchiesta, la Procura di Reggio Emilia sarà conferito l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo del salernitano, da tempo stanziatosi al Nord che negli ultimi tempi aveva trasferito la sua residenza a Buggiano, avviando un’attività commerciale a Montecatini Terme. L’esame irripetibile sarà utile per comprendere a fondo le cause del decesso di Citro. Sono tre i poliziotti indagati, al momento l’accusa è di omicidio colposo: si tratta di iscrizioni come atto di garanzia, utili a garantire la partecipazione agli accertamenti irripetibili dei propri consulenti. per consentire di partecipare agli accertamenti necessari per chiarire l’accaduto.
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