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Il lungomare di Salerno sott’assedio: ci penserà un cavalluccio…

di Alessandro Mosca
La risposta del Comune all'allarme sicurezza: si cerca una... giostra
Il lungomare di Salerno sott’assedio: ci penserà un cavalluccio…

«Scusate, sapete che è successo?». È l’incipit di una delle scene madri di “Così parlò Bellavista”: è la domanda che il compianto Sergio Solli lancia fra la folla che sta cercando di comprendere quanto sta accadendo in strada, in una Napoli paralizzata. Poi l’inquadratura cambia. E la scena se lo prende un altro grande caratterista: è Riccardo Pazzaglia che, sudato e affannato, racconta a ripetizione e a qualsiasi avventore il particolarissimo furto d’auto subito, facendo partire la sua (lunghissima) narrazione dal nipote Geppino. A catturare l’attenzione di quelle scene di una pellicola iconica del cinema italiano (alzi la mano chi non blocca la “carrellata” dei canali in tv quando va in onda – praticamente ogni giorno – su tante emittenti private locali), però, è un altro elemento. È il cavalluccio rosso che l’attore tiene stretto fra le braccia, destinato proprio al nipotino.

Bene, leggendo l’avviso pubblico dell’Ufficio Turismo e Spettacolo del Comune di Salerno viene subito alla mente la commedia-capolavoro di Luciano De Crescenzo. Sì, perchè mentre in città impazza l’allarme sicurezza, l’Ente di Palazzo Guerra adesso cerca il suo… cavalluccio rosso: gli uffici comunali, infatti, hanno dato il via all’avviso esplorativo utile a posizionare la giostra dei “cavalli galoppanti” nel cuore del lungomare, in piazza Dante Alighieri, a partire dal prossimo 15 settembre e per i successivi sei mesi. Una trovata forse ritenuta utile dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Napoli anche per rispondere all’emergenza microcriminalità che si registra – in modo ancora più forte rispetto ad altre zone della città – proprio sullo slargo, “pezzo” di quel lungomare diventato ormai terra di nessuno, fra piccoli pusher e aspiranti “maranza” che crescono e seminano il panico. Intanto, l’iniziativa viene giustificata con l’intenzione di – determina dixit – «incrementare l’offerta turistica locale mettendo in campo iniziative che generino benessere economico e sociale». Una formula, quella indicata nella premessa del documento, che fa venire alla mente un’altra commedia storica del cinema italiano: sembra quasi una delle “super cazzole” pronunciate dal conte Lello Mascetti in uno degli atti degli “Amici Miei” di Mario Monicelli.

Insomma, per il Comune di Salerno lo sviluppo del turismo passa anche da una giostrina. Che dovrà avere delle caratteristiche tecniche ben specifiche: circolare e con un diametro non superiore ai 7 metri oltre a regolare collaudo e relativa copertura assicurativa. Inoltre sono previste delle premialità: 10 punti aggiuntivi, ad esempio, andranno a chi indicherà un prezzo del biglietto inferiore a 3 euro per un “giro” sui cavalli. Altri punti sono in palio per chi terrà conto della “compatibilità estetico ambientale” dell’installazione. «La valutazione – si legge ancora nella manifestazione d’interesse – verterà sull’impatto complessivo della giostra nel contesto del lungomare, tenendo conto delle caratteristiche estetiche dell’attrazione». Insomma, anche l’occhio vuole la sua parte. Per partecipare al bando, oltre alle specifiche previste pear gli operatori del settore delle “attrazioni viaggianti”, sarà necessario depositare una cauzione (o una polizza fideiussoria) pari a 105mila euro. Una cifra non da poco, dunque, per far sì che il desiderata del Comune diventi realtà. E che anche Salerno possa trovare il suo “cavalluccio rosso”…

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