È giunta a sentenza la vicenda giudiziaria che ha smascherato una vasta organizzazione criminale dedita alla produzione e alla vendita di diplomi falsi. Il Tribunale collegiale di Foggia ha condannato a 7 anni e 7 mesi di reclusione il principale promotore del sistema, riconosciuto come l’ideatore della rete, attiva in diverse province italiane, tra cui Salerno.
Salerno tra le province al centro dell’inchiesta
La provincia di Salerno è una delle aree maggiormente coinvolte nella rete truffaldina. Le indagini hanno infatti evidenziato la presenza di titoli falsi utilizzati per accedere a concorsi pubblici e assunzioni nel settore sanitario anche sul territorio salernitano. Diverse persone risultano aver presentato falsi attestati da operatore socio sanitario (OSS e OSSS) presso strutture locali, oppure per entrare nelle graduatorie ATA degli istituti scolastici della zona.
I reati contestati e le sanzioni accessorie
Il condannato dovrà rispondere di una lunga serie di reati:
- Associazione per delinquere,
- Truffa aggravata,
- Falsità materiale e ideologica in atti pubblici,
- Contraffazione di sigilli pubblici,
- Induzione in errore di pubblici ufficiali.
Il tribunale ha inoltre disposto per lui l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni.
Un’indagine capillare condotta in sei province
L’attività investigativa è stata portata avanti per oltre un anno dalla Tenenza della Guardia di Finanza di San Nicandro Garganico, in coordinamento con la Procura della Repubblica di Foggia. L’operazione ha coinvolto le province di Foggia, Salerno, Napoli, Avellino, Pescara e Barletta-Andria-Trani, con un imponente dispiegamento di forze e verifiche documentali nei presunti istituti di formazione.
Diplomi venduti fino a 25.000 euro
Alcuni dei titoli falsi venduti dalla rete criminale venivano ceduti per somme che raggiungevano anche i 25.000 euro. I falsi documenti venivano poi utilizzati da centinaia di persone in tutta Italia, molte delle quali – secondo quanto emerso – sarebbero state ingannate da enti di formazione fasulli, attivi anche nel territorio salernitano.
Il bilancio dell’inchiesta e i prossimi sviluppi
L’operazione ha portato complessivamente a:
- 3 arresti,
- 36 perquisizioni,
- 33 indagati.
Per altri due soggetti sottoposti a misura cautelare e per diversi imputati, si è ancora in attesa della sentenza di primo grado. La vicenda resta di grande rilievo anche per le ripercussioni sul sistema sanitario e scolastico della provincia di Salerno, dove i titoli falsi hanno contribuito ad alterare la regolarità delle procedure di selezione pubblica.