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«Annalisa uccisa per mano del marito ad Agropoli»

I parenti di Carnicelli contestano la ricostruzione della famiglia Rizzo
«Annalisa uccisa per mano del marito ad Agropoli»

C’è ora una verità giudiziaria definitiva sulla tragedia consumatasi in via Donizetti ad Agropoli, nel gennaio 2024. Il decreto di archiviazione emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania, Mauro Tringali, ha chiuso l’inchiesta sulla morte di Annalisa Rizzo, uccisa con dieci coltellate dal marito Vincenzo Carnicelli, che poi si è tolto la vita.
La ricostruzione conferma l’ipotesi iniziale: un femminicidio avvenuto all’interno delle mura domestiche. «Annalisa è stata colpita con dieci fendenti, uno dei quali le ha reciso la carotide, provocandole un’asfissia da violenza eterodiretta. Un’ora dopo, il marito si è tolto la vita con un taglierino, recidendosi la stessa arteria. Si è poi adagiato accanto al corpo della moglie. Questa è, oggi, la verità storica», ha spiegato l’avvocato della famiglia Rizzo, Leopoldo Catena.
Ma per Catena, nonostante la gravità dei fatti, non si è parlato abbastanza di femminicidio: «Parliamo di una donna piena di vita, che voleva realizzarsi. Di fronte a questo cambiamento, c’era un uomo frustrato, incapace di accettare il successo della compagna. È caduto nel linguaggio più torbido: quello della violenza. Noi avvocati abbiamo anche un ruolo culturale. Per questo rivolgo un appello alla comunità: cogliete i segnali della violenza. Non dimentichiamo Annalisa. Una panchina rossa, un evento pubblico, qualcosa che resti».
La famiglia Carnicelli, tramite il legale Antonio Mondelli, ha però espresso dissenso rispetto alla lettura del caso.

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