Il nuovo Regolamento Tasse approvato lo scorso 4 luglio dal Consiglio degli Studenti dell’Università di Salerno è al centro di un acceso dibattito. A sollevare forti critiche è l’associazione studentesca Link Fisciano, che ha deciso di disertare la seduta e di denunciare pubblicamente le mancanze del nuovo testo.
“Nessun cambiamento, nessuna apertura al confronto”
Secondo Link, il regolamento approvato non introduce modifiche sostanziali rispetto all’anno precedente e continua a rappresentare un modello di università “sordo e distante dai bisogni concreti” di chi studia.
In una nota, l’associazione afferma:
“Abbiamo rifiutato di legittimare con la nostra presenza un percorso in cui la voce degli studenti è diventata irrilevante”.
Una proposta alternativa c’era: “Ignorata dalla maggioranza”
Link denuncia inoltre che, nei mesi scorsi, all’interno della Commissione Tasse, era stato svolto un lavoro collettivo e approfondito, con proposte mirate per costruire un regolamento più equo. Tra i punti proposti:
- Nuova modulazione delle fasce ISEE
- Revisione delle penalizzazioni per gli studenti fuori corso
- Introduzione di strumenti concreti per ampliare l’accesso al diritto allo studio
Nonostante ciò, il documento finale, secondo l’associazione, non ha tenuto conto di queste indicazioni.
Critiche anche ai rappresentanti che hanno votato a favore
Il j’accuse di Link non si limita all’amministrazione universitaria. Dure parole vengono rivolte anche ai rappresentanti che hanno sostenuto il regolamento, accusati di essersi piegati “a una logica di ratifica e silenzio”:
“Invece di rivendicare un processo trasparente e partecipato, hanno contribuito a legittimare un’amministrazione che ignora sistematicamente le richieste degli studenti.”
“Occasione persa per cambiare davvero l’università”
Per l’associazione si tratta dell’ennesima occasione mancata per avviare una riforma autentica del sistema contributivo universitario.
Link denuncia l’indebolimento della rappresentanza studentesca e la volontà, da parte dell’amministrazione, di non aprire spazi di dialogo con chi rivendica un modello universitario diverso:
“Ancora una volta si è scelto di non scegliere, di non cambiare nulla. Denunciamo con forza questo ennesimo atto di chiusura e complicità.”