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Detenuto morto, condannati 3 medici

di Carmine Landi
L’angrese Bruno spirò al Ruggi dopo le complicanze a Fuorni: perizia sconfessata, c’è responsabilità dei sanitari
Detenuto morto, condannati 3 medici

Se ne andò all’alba del primo aprile 2018, nel reparto di Rianimazione del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Aniello Bruno, 50 anni, originario di Angri, era detenuto nella casa circondariale di Fuorni. Morì per choc settico, complicanza estrema di una peritonite stercoracea causata da ischemia intestinale. Ieri, dopo anni di udienze e perizie, è arrivata la sentenza di primo grado. L’ha emessa Sara Serretiello, giudice della Seconda sezione penale, subentrata al collega Paolo Valiante.

Tre condanne e un’assoluzione: è questo l’esito del processo celebrato dinanzi al Tribunale di Salerno. Sei mesi di reclusione, con pena sospesa, sono stati inflitti ad Aniello De Chiara e Cosimo Orsano, medici in servizio all’interno del carcere salernitano, e a Giuseppe De Nicola, in servizio al pronto soccorso del Ruggi. Maria Rosaria Attianese, anche lei medico penitenziario, è stata assolta con formula piena. Le motivazioni saranno depositate entro 30 giorni.

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