Cinema e teatro sì ma che siano “d’avanguardia”. È la parola chiave che corregge il tiro rispetto alla delibera d’indirizzo e, quindi, rispetto al bando che dovrà essere messo a punto per l’affidamento ai privati del Teatro Ghirelli. Le nuove precisazioni al documento di gennaio con cui la Giunta ha definito il perimetro per l’individuazione di un operatore economico per la gestione del teatro di proprietà comunale, infatti, non sono soltanto di natura contabile.
La società che vorrà gestire lo spazio all’interno del parco dell’Irno, quindi, dovrà presentare «un progetto artistico-culturale sulla base di una proposta di natura prevalentemente teatrale e cinematografica d’avanguardia» e dovrà dimostrare di avere come requisito derimente «una capacità economico-finanziaria pari almeno al doppio del valore del canone di concessione posto a base di gara». Canone per la concessione di nove anni fissato in 17.500 euro annui.
Il costo del canone, tuttavia, potrebbe rivelarsi lo scoglio economico meno rilevante rispetto ai lavori necessari per poter rendere nuovamente fruibile al pubblico il teatro. Da questo punto di vista, nella delibera si precisa che «i lavori iniziali, necessari e funzionali all’avvio delle attività sono a totale carico del concessionario» mentre quelli straordinari, «necessari per il mantenimento in buono stato nel tempo dell’immobile sono a carico del concessionario ma scomputabili fino alla totalità dell’importo annuale, previa verifica della congruità dei prezzi, autorizzazione ai lavori, controllo e presentazione della certificazione finale al competente settore Gestione e Manutenzione del patrimonio pubblico comunale».