Cade l’impianto accusatorio della Procura: nessun riscontro per voto di scambio, infiltrazioni camorristiche o estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Dopo un decennio di processo, il Tribunale di Nocera Inferiore ha emesso un verdetto che ridimensiona drasticamente le contestazioni iniziali, condannando solo sei dei quindici imputati e limitando le pene complessive a poco più di 40 anni di reclusione, esclusivamente per reati legati allo spaccio di stupefacenti.
La richiesta della Dda di Salerno era stata pesantissima: 180 anni complessivi di carcere per gli imputati, ritenuti appartenenti o vicini al gruppo criminale facente capo ad Aniello Serino, detto ‘o Pope, e ai suoi figli. Tuttavia, solo l’accusa di traffico di droga ha retto in giudizio.
La pena più severa è stata inflitta a Gianluigi Serino, figlio del presunto boss, condannato a oltre 14 anni.
Per gli altri cinque condannati, le pene variano tra i sette e i due anni e mezzo. Tra le assoluzioni eccellenti figura quella di Franco Annunziata, esponente politico di centrodestra, già già consigliere comunale di Sarno e consigliere provinciale, nonché ex candidato a sindaco della città dei Sarrastri, per il quale il pm aveva chiesto 10 anni di carcere. Era accusato di aver intessuto rapporti con la famiglia Serino allo scopo di ricevere sostegno elettorale.