Una faida per il controllo del territorio e degli affari illeciti che poi è sfociata, nel corso del tempo, in “stese” e sparatorie. È il quadro della situazione che vivono, ormai da anni, i rioni collinari ed in particolare Matierno, il quartiere più popoloso delle colline di Salerno. È proprio lì, nel “triangolo” di terre che vede Fratte e il rione Petrosino agli altri vertici, che negli scorsi anni si sono concentrate le pistolettate e gli agguati intimidatori.
Adesso, però, dopo le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli, e affidate ai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della locale Compagnia, agli ordini del maggiore Antonio Corvino e del capitano Gianluca Girardo, è arrivata la svolta per due episodi che avevano atterrito tutti: ieri, infatti, i militari dell’Arma hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere – firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno – per il 45enne Alfonso Irno e per il 40enne Giuseppe Pietrofesa, entrambi già noti alle forze dell’ordine e residenti proprio a Matierno.
Il primo episodio sul quale hanno fatto chiarezza i carabinieri della Compagnia di Salerno risale al 15 settembre del 2023: erano circa le 21.30 quando Irno si presentò, accompagnato da un familiare, al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, in località San Leonardo. Aveva delle ferite da arma da fuoco ed era stato colpito da diversi proiettili al fianco sinistro. Preso in cura dai medici del presidio sanitario salernitano, fu ricoverato in osservazione nel reparto di Chirurgia e poi dimesso con una prognosi di ben 40 giorni. Da subito riferì di essere stato vittima di un agguato e, inevitabilmente, la segnalazione fece scattare l’intervento delle forze dell’ordine. In ospedale giunsero proprio i carabinieri agli ordini del maggiore Corvino.