Ci sono parole che, se pronunciate appena, danno la sensazione d’avere il potere di dilatare la dimensione temporale. “Ripascimento” è fra queste, e non solo per le cinque sillabe che la compongono: è che, soltanto a dirla, evoca le lungaggini del mastodontico progetto volto a rimpolpare la costa salernitana da Pontecagnano Faiano fino a Castellabate, scandito da un iter infinito, partito nel lontano 2011 e ancora in attesa dell’effettiva cantierizzazione. Si parla da tempo dell’imminente avvio delle lavorazioni relative al primo stralcio dell’opera (nel territorio di Pontecagnano Faiano, tra la foce del Picentino e località Magazzeno), di recente oggetto della preliminare richiesta di svincolo idrogeologico, ma la maledizione continua.
Nel senso che, adesso, affligge pure il prosieguo naturale del titanico intervento (ancora su carta), il secondo lotto, che interesserà da principio il versante meridionale pontecagnanese e l’intero litorale di Battipaglia, per poi estendersi a Eboli, Capaccio Paestum, Agropoli e Castellabate. La “parte due” dell’opera, poco più d’un anno fa, aveva beneficiato d’un finanziamento di poco meno di due milioni di euro, destinati alle indagini preliminari, agli studi, alle ricerche e alla progettazione esecutiva. Insomma, agli ultimi tasselli che precedono la vera e propria cantierizzazione dell’opera.
Solo che dal ministero dell’Interno, dicastero che, ad aprile del 2024, insieme al Mef, aveva decretato la graduatoria degli interventi finanziabili, nelle scorse settimane è giunta una comunicazione alla Provincia di Salerno, soggetto attuatore del grande progetto: per presunti ritardi nell’avvio delle lavorazioni, lo stanziamento di 1,9 e passa milioni di euro è revocato.