Mentre i carabinieri eseguivano l’ordinanza cautelare del maggio 2024, nonostante la presenza delle auto con i colori d’istituto, arrivarono in massa tossicodipendenti in crisi d’astinenza, alla ricerca di cocaina e crack da acquistare. Da qui nacque l’idea che le indagini non si fossero concluse con quell’operazione – che aveva comunque portato agli otto arresti dello scorso anno – ma che si fosse aperta una nuova indagine.
L’intuizione dei militari guidati dal tenente colonnello Gianfranco Albanese si è rivelata corretta: una nuova serie di attività investigative, condotte anche all’interno del carcere dove si trovavano Vincenzo De Martino, detto “il Principino”, e la compagna Emilia Capasso, ha infatti prodotto numerosi elementi a loro carico. I due, trasferitisi nel frattempo in un’abitazione al confine tra Castel San Giorgio e Nocera Superiore, continuavano a gestire lo spaccio, nonostante fossero detenuti.