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Salerno, largo San Tommaso diventa un dormitorio

di Alessandro Mosca
Gli stranieri in attesa del turno all’Ufficio Immigrazione dormono in strada: proteste per l’organizzazione, ira dei residenti
Salerno, largo San Tommaso diventa un dormitorio

Da una parte ci sono le legittime proteste di chi è costretto a restare a dormire all’aperto per ottenere ciò che gli sarebbe dovuto; dall’altra ci sono le altrettanto legittime proteste di chi si vede, ormai da tempo, trasformarsi l’area sotto la propria abitazione in un maxi dormitorio a cielo aperto, fra rifiuti e disagi. È la triste sorte di largo San Tommaso, la piazzetta a pochi passi dal Duomo di Salerno che, da qualche tempo, è diventata il centro del mondo. Un caso: da mesi, infatti, molti stranieri decidono di dormire davanti all’Ufficio immigrazione della Questura di Salerno presente in zona per accedere alle stanze nelle due giornate settimanali in cui gli addetti preposti possono svolgere le pratiche relative ai permessi di soggiorno. Un’apertura al pubblico che, vista la grossa mole di richieste, è diventata troppo breve. Spingendo così tanti stranieri ad attendere giorni e notti intere davanti alla struttura pur di poter colloquiare con gli addetti degli uffici e consegnare i documenti richiesti.

La segnalazione

Una situazione che va avanti ormai da diversi mesi tanto che alcuni avvocati, già lo scorso marzo, segnalarono la questione all’Ordine di Salerno per chiedere di intercedere con la Questura e cercare di migliorare la situazione. E che, col periodo estivo, si è acuita. Negli ultimi giorni, infatti, un gruppetto dieci stranieri ha dormito per ben due notti consecutive davanti agli uffici, rendendo l’area una sorta di discarica. Fatto che ha fatto il giro d’Italia sui social: le fotografie e i video dei bivacchi “infiniti”, infatti, sono diventati virali. Spingendo tante associazioni a chiedere che la situazione possa cambiare: «Mentre a Gaza si muore sotto le bombe, a Salerno ci sono persone che restano in attesa notti intere per accedere all’ufficio immigrazione», la denuncia arrivata addirittura da Torino e dal comitato cittadino “Voci Migranti” che, nonostante la distanza, sta seguendo con attenzione la situazione.

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