Nomi “eccellenti” dell’imprenditoria ma anche funzionari della sanità e rappresentanti politici ora rischiano di finire a processo: la Procura di Napoli, infatti, ha chiuso le indagini sull’inchiesta – avviata nel 2018 – sugli “affari degli appalti” all’Asl Napoli 1, notificando gli avvisi alle 27 persone coinvolte. Nel fascicolo – ora affidato nelle mani del pm Simone De Roxas – vengono avanzate contestazioni su presunte “gare” pilotate relative alle forniture per le Aziende sanitarie (e non solo), tanto da portare all’ipotesi di un’associazione a delinquere in grado di favorire alcune aziende private del settore.
Nomi eccellenti
Una contestazione che, adesso, è arrivata (al pari di altre sette persone) anche a Franco Picarone, il consigliere regionale salernitano del Pd e presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Santa Lucia: inizialmente non iscritto nel registro degli indagati, il “fedelissimo” del governatore Vincenzo De Luca nelle scorse ore ha ricevuto l’avviso della conclusione delle indagini, al pari di altre 27 persone per cui la Procura partenopea, adesso, è pronta a chiedere il rinvio a giudizio.
Nel mirino
Nomi “illustri”, si diceva: l’associazione a delinquere, infatti, viene contestata anche a Luciano Passariello, ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia ma anche a un salernitano, Nicola Lepre, esponente della “Coop for service”, una delle ditte finita nel mirino del presunto sistema ipotizzato dalla Procura di Napoli. L’avviso di conclusione delle indagini – con l’ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti – è stato notificato anche a Ciro Verdoliva, attuale manager dell’Asl Napoli 1 (parte offesa nel procedimento) e in corsa – i beninformati lo danno come “grande favorito” fra i 31 che parteciperanno ai colloqui d’inizio giugno – per la successione di Vincenzo D’Amato alla guida della direzione generale dell’Azienda Universitaria “Ruggi” di Salerno.
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