Sembrava essere diventato uno strumento senza alcuna possibilità d’incidere, un contenitore svuotato di contenuti. Invece, la sentenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato lo Stato italiano per la violazione dell’articolo 8, cioè il diritto al rispetto della vita privata, sulla base del ricorso alla Corte di Strasburgo di 153 cittadini per i danni subiti dalla vicinanza con le Fonderie Pisano, ha avuto come effetto immediato la “resurrezione” del Tavolo tecnico sull’opificio di Fratte.
L’obiettivo
L’incontro, convocato “con urgenza” per il prossimo 9 giugno dal sindaco Vincenzo Napoli, su input del presidente della commissione Ambiente, Arturo Iannelli, ha una mission precisa: delocalizzare lo stabilimento nella zona industriale della città capoluogo. Naufragata l’ipotesi dell’Area Asi di Buccino, infatti, non è un mistero che, rispetto al progetto di una fabbrica ad alto potenziale d’innovazione e di sostenibilità, l’amministrazione comunale non opporrebbe barricate come è accaduto altrove.
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