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Salerno, il Museo dello Sbarco se ne va a Capaccio

di Eleonora Tedesco
Salta l’idea “La Carnale”, si accelera il trasferimento della struttura chiusa da un anno. Oddati: «Nessuna attenzione dal Comune»
Salerno, il Museo dello Sbarco se ne va a Capaccio

Ultimo giorno di campagna elettorale a Capaccio Paestum: il candidato Gaetano Paolino sta terminando il comizio finale e, tra le priorità del suo programma, annuncia l’arrivo del Museo dello Sbarco da Salerno. Fin qui le promesse elettorali. Ma stando ai primi contatti tra il neo primo cittadino della città dei Templi e il presidente dell’associazione “Parco memoria della Campania” che gestisce il Museo, Nicola Oddati, l’idea è concreta. Un progetto, tra l’altro, già avviato con la precedente amministrazione targata Franco Alfieri. Il Museo, dunque, è destinato a lasciare Salerno. Nel silenzio dell’amministrazione comunale e dopo oltre un anno di chiusura senza soluzioni. «Io – evidenzia Oddati – mi pongo un problema: possiamo spostare il Museo dello Sbarco ma il settore non meno importante – anzi – è quello di “Salerno Capitale”. Certo non posso andare a farlo a Paestum. Sarebbe un paradosso se a Capaccio ci fosse anche un Museo dedicato a quella fase storica fondamentale per tutto il processo delle nasciture istituzioni democratiche».

La stoccata

Ma, al di là dei paradossi, è quantomeno strano che una giunta a forte trazione di centrosinistra non punti forte proprio su questa parte così importante della storia della città e del Paese. «Il Comune di Salerno – continua il professore Oddati – non ha alcuna attenzione. Si pensi che a Palazzo di Città – e io gliel’ho già contestata parecchie volte – c’è una targa davanti al Salone dei Marmi che riporta un errore storico incredibile».

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