Le mani della criminalità organizzata cercano spazio nei comuni al confine tra l’Agro nocerino sarnese e la Valle dell’Irno. Non si tratta di episodi isolati, né dell’azione di “cani sciolti”. A Castel San Giorgio, Siano e Bracigliano – già in passato oggetto di mire da parte del clan Cava di Quindici – la Direzione investigativa antimafia registra la presenza di formazioni criminali locali che, pur prive di figure apicali stabili, mostrano una chiara propensione a infiltrare e condizionare le amministrazioni comunali per ottenere vantaggi illeciti.
L’allarme
A certificarlo è la relazione sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla Dia nel 2024, presentata al Parlamento dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. La relazione segnala come proprio Castel San Giorgio, Siano e Bracigliano siano teatro di una nuova strategia criminale, più sommersa ma non meno pericolosa. Il metodo resta quello della pressione violenta, dell’intimidazione. Si colpiscono le persone, le istituzioni, i luoghi simbolo della democrazia locale. Negli ultimi due anni si è assistito a una serie inquietante di attentati, tutti accomunati dallo stesso obiettivo: colpire chi amministra.
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