«Io l’avevo detto: era una tragedia annunciata». Gennaro Aiello rompe il silenzio. È il fratello di Marco, l’idraulico battipagliese che il 20 settembre 2023 uccise la moglie, Maria Rosa Troisi, al quarto mese di gravidanza. Trenta minuti: una nota vocale senza filtri. Racconta delle paranoie del fratello, della frustrazione che ha provato per i tentativi falliti di aiutare lui e la cognata: «Volevo bene a Maria Rosa», dice. Gennaro, grato agli avvocati Leopoldo Suprani e Giovanni Giuliano, succedutisi alla difesa del fratello, e ai carabinieri di Battipaglia per la loro umanità, racconta la discesa nel vuoto. «Marco prima era un papà meraviglioso, un marito servizievole e amorevole. La sua vita era tutta divisa tra casa, lavoro e figli». Poi qualcosa si rompe. È fine maggio del 2023. «Va a casa dei miei genitori. Dice loro che da 10 giorni dorme con gli occhi semichiusi, perché ha paura che la moglie possa avvelenarlo».
“Vogliono uccidermi”.
«Una mattina mi chiama. Vado da lui. Mi dice: “Vendo la casa, ti lascio dei soldi. Se muoio, trova qualcuno che li possa uccidere”. Io gli rispondo: “Ma che cazzo stai dicendo, Marco? Non stai bene?”». Non gli crede, ovviamente. I bambini gli raccontano dei bicchieri messi davanti alla porta dal loro papà prima d’andare a letto. Della coperta sullo schermo della televisione, per paura d’essere spiato. La domenica, racconta Gennaro ricordando quei tempi, pranzano ancora insieme. Ma Marco è assente. Teso. Distante. Nella casa paterna, all’alba di giugno, l’idraulico schiaffeggia la moglie. «Bisticciavano al piano di sopra. Sono salito, e lo vidi mentre la minacciava con una penna alla gola. “Dimmi chi è l’amante!”, le urlava. Io li ho dividi. Ma, mentre li separavo, le ha dato uno schiaffo».
Chiedono a Maria Rosa se volesse denunciarlo. Lei dice di sì. «Chiamiamo il 112 dal telefono di mio padre. Nessuna risposta. Più volte. La prima delle coincidenze che hanno inciso su quanto accaduto». La madre degli Aiello va a dormire per due settimane a casa di Maria Rosa e Marco, a Santa Lucia, perché anche lei ha paura di lui.
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