Dovrà restituire il 50% degli stipendi e dell’indennità di disoccupazione percepiti indebitamente, dal 2018 al 2021, per un totale di poco più di 26mila euro, oltre rivalutazione e interessi legali (16.480 euro al ministero dell’Istruzione e del Merito; 9.528 euro all’Inps). È questa la decisione dei giudici della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia che hanno condannato al risarcimento per danno erariale un collaboratore scolastico originario di Angri, entrato in graduatoria Ata senza avere i titoli richiesti e assunto, a tempo determinato, presso il Convitto Nazionale “Paolo Diacono” di Cividale del Friuli.
Secondo il collegio dei magistrati, infatti, “la domanda risarcitoria formulata dalla Procura contabile merita pieno accoglimento, in quanto dal materiale probatorio acquisito emerge chiaramente che il convenuto non abbia mai conseguito il titolo di qualificazione professionale necessario per accedere al lavoro svolto e che l’uomo fosse pienamente consapevole della falsità del titolo fatto valere per partecipare – illecitamente – alla procedura di assunzione”.