I “tesori nascosti” di Salerno si moltiplicano. Già, perché il sottosuolo regala sempre nuove sorprese. È un refrain ormai solito all’ombra del Castello d’Arechi: ogni volta che si procede con un scavo, spunta qualcosa d’antico – e spesso prezioso – dal terreno. È accaduto nell’area degli ex prefabbricati di Fratte dove sono spuntati pugnali antichi e altre tracce della (probabilmente maxi) città etrusca; è accaduto qualche settimana fa sul corso Vittorio Emanuele dove, nel corso dei lavori per il restyling della pavimentazione, sono emersi reperti risalenti – con buona probabilità – all’epoca romana. Ed è accaduto soltanto qualche giorno fa tra Mercatello e Mariconda, nel corso delle operazioni propedeutiche all’avvio della realizzazione del maxi complesso residenziale che prenderà il posto dell’ex Pastificio Amato.
Tracce di insediamento
Le ruspe, infatti, hanno portato alla luce le tracce di un altro insediamento romano: di primo acchito si è pensato ai resti di una domus di qualche possidente proprietario terriero che si era insediato in una delle aree più amate dai romani. Ma le prime verifiche, invece, fanno pensare che quei resti siano ciò che rimane di un insediamento produttivo o di un edificio pubblico. E, inevitabilmente, in attesa di ulteriori controlli, tutti gli interventi sono stati bloccati per comprendere come procedere.
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