«Regolare». Pasquale Freda, sindaco di Buccino, parla così del permesso di costruire che il responsabile dell’Ufficio tecnico, l’ingegnere Piercarlo Gargiulo, rilasciò alla vigilia di Natale scorso, all’indomani dello svincolo idrogeologico accordato dall’Ente Comunità montana, a un’impresa d’Atena Lucana, autorizzata a realizzare un impianto per la produzione di calcestruzzo a Panericotta. Quella concessione è finita nel mirino di Stefania Faiella, pm titolare delle attività d’indagine delegate ai carabinieri del locale Nucleo forestale: s’ipotizza il reato di lottizzazione abusiva. Gargiulo, iscritto nel registro degli indagati, è già stato interrogato.
«Ha protestato – le parole del suo avvocato, il penalista Giuseppe Russo – la propria estraneità ai fatti che gli vengono attribuiti, contestando le accuse contenute nel capo di imputazione sia sotto il profilo della riconducibilità al reato di lottizzazione abusiva, sia sotto il profilo della conformità del concesso permesso alla normativa vigente in materia e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici correnti». La difesa fa sapere che il funzionario (già a processo per corruzione, per altre vicende che non hanno alcun’attinenza con l’ultima indagine) ha fornito agli inquirenti pure «adeguata documentazione, rendendosi disponibile per ogni ulteriore chiarimento», e lancia un avvertimento alle forze politiche cittadine, precisando che «non verrà ulteriormente consentito lo stillicidio di notizie o interventi tendenti a diffamare la reputazione o l’onorabilità» di Gargiulo.
Dice la sua anche il sindaco Freda, estraneo alle attività d’indagine. «Nessun impianto industriale è stato autorizzato. E a Buccino agiamo nella legalità e nella trasparenza». Interviene a muso duro: amplia il dibattito sulle tre proposte di variante al Puc. Non risparmia attacchi alla stampa, all’opposizione consiliare e alla politica locale. «Non me la prendo con la stampa in generale, ma prima di scrivere sarebbe il caso di informarsi. Fate i giornalisti, non i giornalai!».
+++ L’ARTICOLO COMPLETO SULL’EDIZIONE ODIERNA DEL QUOTIDIANO ++++
IL COMMENTO
Freda, i giornalisti giornalai e le lezioni di informazione
«Eureka!». Chissà se, alla maniera d’un novello Archimede, il sindaco di Buccino, Pasquale Freda, ha pronunciato l’interiezione che accompagna le più grandi trovate della mente umana quando, seduto alla propria scrivania, ha escogitato l’inedita e originale formuletta didascalico-accusatoria volta a stigmatizzare “alcuni” (non conta quali: basta sparare nel mucchio) cronisti. «Fate i giornalisti, non i giornalai!», è il geniale monito del primo cittadino volceiano, che, compiaciuto, s’aggiunge all’animosa ridda dei nostrani maestri dell’informazione, pronti a rimpinguare ad libitum l’elenco della dileggiata (perché, poi?) categoria dei titolari delle edicole sempre più all’osso (per la gioia dei tanti allergici alla carta stampata).
Il primo maggio abbiamo ricevuto una richiesta: ospitare un commento del sindaco, desideroso di dire la propria sull’inchiesta della Procura di Salerno relativa a una presunta lottizzazione abusiva che potrebbe celarsi dietro il permesso di costruire rilasciato alla vigilia di Natale a una ditta che produrrà calcestruzzo, in gran parte destinato alla linea ferroviaria Battipaglia-Romagnano, nella zona agricola di Panericotta. La notizia era stata pubblicata da la Città di Salerno, per mezzo di un’imparziale ricostruzione, nuda e cruda, dei fatti, scevra d’opinioni, commenti e considerazioni, come da prassi nella giudiziaria. Abbiamo acconsentito (sopra è possibile leggere le dichiarazioni del primo cittadino di Buccino), in primis perché il diritto di replica è sacrosanto (e Freda, divenuto ad honorem maestro d’informazione e discrezionale dispensatore di tesserini da giornalisti o giornalai, potrebbe insegnarcelo), e poi perché è interesse del lettore conoscere la posizione del primo cittadino sulle indagini dei pm (non dei cronisti).
Ieri è arrivata la fatidica nota. E ha destato stupore in redazione. Il comunicato parte da un «non me la prendo con la stampa» (seppur seguito da un «ma», come nelle frasi di chi “ha tanti amici di colore, ma…”, anche se non c’entra nulla con tutto questo), e diventa un’invettiva contro «alcuni» giornalisti, rei d’essere disinformati. Continuiamo a leggere: forse il sindaco è in procinto di divulgare notizie a noi oscure relative all’indagine? Affatto. Freda parla delle tre proposte di varianti al Puc (che non erano oggetto di un articolo circoscritto all’inchiesta) e, sull’impianto di calcestruzzo, specifica che c’è una «concessione edilizia regolare» (il permesso vagliato della Procura), che l’opificio non s’è ancora insediato (e non avevamo mai scritto il contrario) e che, nelle vicine Palomonte e Sicignano, intanto, ne sono stati aperti due (specchio riflesso?). Quegli stabilimenti, però, non sono oggetto d’indagine.
Poi il primo cittadino soggiunge che le varianti serviranno a sviluppare Buccino: se danno fastidio, non è un problema. «Io sono il sindaco. Il mio gruppo governa. Andiamo avanti. Punto». Il pallone è mio, decido io. Fa bene, signor sindaco. Decida lei. Decida pure chi è giornalista e chi giornalaio. Noi, giornalisti o giornalai, abbiamo deciso, che le piaccia o no, d’informare i lettori sugli accadimenti di pubblico interesse. E andremo avanti. Punto. E a capo.