Settecento parapetti, 339 aste diagonali, 328 tavole metalliche, 20 cancelli di protezione, 50 tavole fermapiede e 40 telai da ponteggio: valore commerciale da 18mila euro. È il bottino messo a segno in una sola notte a Vietri di Potenza, in Basilicata, da una gang che parla principalmente il dialetto salernitano. Un furto clamoroso che, insieme ad altri episodi, ha innescato l’inchiesta della Procura di Potenza, guidata dal facente funzioni Maurizio Cardea, contro un’organizzazione accusata di aver approfittato del boom edilizio generato dal Superbonus 110% per rivendere ponteggi e materiali edili trafugati. Undici gli indagati destinatari d’altrettante misure cautelari: in cinque sono finiti in carcere, gli altri sei dovranno presentarsi tre volte a settimana negli uffici della polizia giudiziaria.
La ricostruzione
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, al vertice della presunta associazione per delinquere ci sarebbe il bellizzese Gerardo Petrillo, classe ‘57, destinatario di una misura di custodia cautelare in carcere. Insieme a lui sono finiti dietro le sbarre l’acernese Gerardo Calabrese, del ‘77, Florin Ionel Calin, classe ‘82, rumeno trapiantato a Campagna e il 74enne potentino Pietro Cutro. Irreperibile Ilie Obuf, classe ‘79, pure lui originario della Romania, ma residente a Pescara. Obbligo di firma, invece, per gli ebolitani Fabio Coppola, 50 anni, e Arturo La Brocca, 64, per il 30enne Jerard Braidich, originario di Battipaglia ma residente nella romana Zagarolo, per il 41enne Gheorghe Marius Blaho, originario della Romania (è il cognato di Obuf), che pure risulta irreperibile, per il 66enne potentino Domenico Molinari e per il 62enne Francesco Brandolini, di San Cesareo (operativo in un tentativo di ricettazione a Sarno), sempre a pochi chilometri dalla Capitale: i sei sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata ai furti, all’autoriciclaggio e alla ricettazione.
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