Skip to content

Capaccio Paestum, violenza tra le mura di casa: 2 arresti

In manette due uomini di 54 e 58 anni
Capaccio Paestum, violenza tra le mura di casa: 2 arresti

Violenza in famiglia, due arresti. Calci e pugni nei confronti di donne e di altri parenti. Sangue. Ancora violenza. Un inferno quotidiano. Fatto di minacce verbali e schiaffi. E poi calci e ancora violenze. Lesioni e maltrattamenti. Due gravi episodi di violenza domestica hanno scosso in queste ore la comunità di Capaccio Paestum, portando all’arresto di due uomini, rispettivamente di 54 e 58 anni, ritenuti responsabili di lesioni e maltrattamenti ai danni dei propri familiari. Il primo caso riguarda un 54enne residente nella frazione di Capaccio Capoluogo, già condannato con sentenza definitiva per episodi di violenza risalenti al 2024.

Le vittime sono la madre anziana e il fratello convivente, entrambi sottoposti per mesi a vessazioni fisiche e psicologiche. Questa mattina i carabinieri della Stazione di Capaccio Capoluogo, diretti dal maresciallo Giovanni Graziuso, hanno dato esecuzione all’ordinanza di carcerazione emessa dal Tribunale di Salerno. L’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Fuorni, a Salerno, dove dovrà scontare una pena di tre anni di reclusione.

Ancora più recente e scioccante è il secondo episodio, avvenuto nella notte in località Chiorbo, sempre a Capaccio Paestum. Un 58enne è stato arrestato dai carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Agropoli, coordinati dal capitano Giuseppe Colella, dopo l’ennesima aggressione nei confronti della moglie 50enne, picchiata brutalmentedavanti alla figlia minorenne. È stata proprio la giovane, esasperata dalle continue violenze domestiche, a trovare il coraggio di comporre il 112 e chiedere aiuto. Immediato l’intervento dei militari, che hanno fermato l’uomo e lo hanno condotto in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.

Due storie di ordinaria violenza che riportano all’attenzione pubblica il dramma, troppo spesso sommerso, dei maltrattamenti in ambito familiare. In entrambi i casi, le vittime hanno vissuto un clima di paura e sopraffazione all’interno delle mura domestiche, proprio dove dovrebbero sentirsi più protette. L’auspicio è che questi interventi possano rappresentare non solo una risposta della giustizia, ma anche un segnale forte per tutte le persone che vivono situazioni simili: denunciare è il primo passo fondamentale per le indagini.

Leggi anche

Eboli, maxi sequestro di rifiuti speciali in area agricola
Sarno, Bicchielli: «Offese sessiste alla consigliera comunale Aliberti»
Banca Campania Centro: ecco il bilancio sociale e di coerenza 2024