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Salerno, traghetti ancora bloccati: turisti abbandonati nell’attesa di un bus

di Alessandro Mosca
Il mare grosso ferma di nuovo i collegamenti con la Costiera. Altro assalto ai pullman: tanti stranieri alla stazione per ore
Salerno, traghetti ancora bloccati: turisti abbandonati nell’attesa di un bus

La città turistica mette a nudo, ancora una volta, tutte le sue fragilità: basta un intoppo, un minimo problema, per creare disagi che – spesso – diventano problemi quasi insormontabili. Ieri mattina, infatti, il sistema dell’accoglienza di Salerno non ha fatto certo bella figura con i tanti turisti presenti in città e diretti – per la maggiore – alla volta della Costiera Amalfitana: le condizioni del mare, infatti, hanno bloccato di nuovo i traghetti diretti verso la Divina e, di conseguenza, si è registrato l’ennesimo assalto ai bus di linea diretti ad Amalfi e alle altre località turistiche della zona.

Il caos è stato continuo e costante in mattinata, toccando il suo picco intorno alle 13 quando tantissime persone sono state costrette a restare a terra e ad attendere i successivi pullman per recarsi a destinazione. Una brutta figura. L’ennesima. La fortuna ha voluto, però, che gran parte dei turisti stranieri non abbia perso il sorriso: dopo un pizzico di smarrimento per quella situazione inattesa, hanno atteso in maniera composta – nonostante le lunghissime attese – il loro turno. Un disagio che, spesso, provoca ben altre reazioni: ieri, però, nessuno ha perso la pazienza, nonostante i “fardelli” di valige e borse molto pesanti e l’evoluzione in peggioramento delle condizioni meteo. E per molti di loro non è stato semplice comprendere immediatamente cosa sia accaduto: in pochi, infatti, sono riusciti a dare informazioni. Non tanto perché si ignorasse il blocco dei traghetti ma più per la difficoltà ad esprimersi in una lingua che non sia l’italiano.

I turisti si sono dovuti armare di pazienza, dunque. Anche all’arrivo dei bus: la salita sui “giganti della strada” è stata regolata dai verificatori di Sita Sud che, una volta esauriti i posti, hanno dovuto bloccare gli accessi, sollecitando l’arrivo di ulteriori mezzi. Chi è rimasto a terra, dunque, non ha potuto far altro che aspettare, consumare qualcosa ai vicini bar o passeggiare sul Corso.

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