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Pontecagnano Faiano, drink senza sconti: volevano uccidere

In carcere i Damiani: spari contro barman del Dolcevita, “reo” di chiedere il prezzo pieno. Le aggravanti mafiose
Pontecagnano Faiano, drink senza sconti: volevano uccidere

Volevano ucciderlo per uno sconto negato. Per qualche cocktail pagato dieci euro, come tutti, anziché cinque, come pretendevano loro. I fratelli Massimiliano, 41 anni e Fabio Damiani, 39, entrambi di Pontecagnano Faiano, hanno sparato per porre fine alla vita d’un barman del Dolcevita, la nota discoteca affacciata sul mare. Un proposito omicida volto a «riaffermare il peso criminale della famiglia a seguito dell’affronto arrecato» dal dipendente del locale, e questo è uno dei molteplici motivi valsi la contestazione dell’aggravante del metodo camorristico. È la ricostruzione di Guglielmo Valenti, pm della Direzione distrettuale Antimafia di Salerno, ampiamente suffragata dal gip Giovanna Pacifico, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

I reati

Le ipotesi di reato sono gravi: tentato omicidio, porto e detenzione illegale d’armi da fuoco, violenza privata ed estorsione, con le aggravanti mafiose. Lunedì pomeriggio, quindi, i due pontecagnanesi sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni (dov’erano ai domiciliari, per altre ragioni) e a tornare a Fuorni di Salerno. Inseguito per tre chilometri. Di lì, ieri mattina, assistiti dagli avvocati Gaudino Pastorino e Francesca Sarno, hanno sostenuto un interrogatorio di garanzia assai breve, protrattosi giusto il tempo d’avvalersi della facoltà di non rispondere.

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