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Battipaglia, dissequestrato il palazzo di Campione

Il Tribunale del riesame accoglie l’istanza: «Volumi preesistenti legittimi». Restano i sigilli sugli altri 4 immobili
Battipaglia, dissequestrato il palazzo di Campione

Da ieri mattina, sono quattro, e non più cinque, i palazzi sotto sequestro a Battipaglia. I carabinieri hanno rimosso i sigilli dal cantiere all’angolo tra via Canova e via Belvedere, nel cuore dell’omonimo quartiere: il manufatto è di nuovo nelle disponibilità dei comproprietari Adriano Campione, Daniele Ruggiero e Ivan Casillo. Effetti dell’ordinanza delle toghe del Tribunale del riesame di Salerno (presidente il giudice Dolores Zarone, a latere Enrichetta Cioffi e Cristina De Luca) che hanno annullato parzialmente il provvedimento per mezzo del quale il gip Valeria Campanile convalidò il decreto di Alessandro Di Vico ed Elena Cosentino, pm titolari delle indagini sui presunti abusi edilizi (con annesse ipotesi di falso) nella capofila della Piana del Sele.

L’istanza

Parzialmente perché è stata accolta solo l’istanza avanzata da Campione (difeso dagli avvocati Mario Murone, Marcello Giuseppe Feola e Domenico Di Napoli) negli interessi della sua società, la Studio Immobiliare, e delle altre ditte comproprietarie, la Galvas di Ruggiero e la Ivana di Casillo, mentre permane l’efficacia dei vincoli giudiziari sull’altro stabile sequestrato a febbraio scorso, quello che troneggia sulla nevralgica piazza della Repubblica, riconducibile ai cugini Ezio e Roberto De Sio.

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