“Deve curarsi il diabete? Ripassi a novembre”. È la risposta che si è sentito dire un paziente che rischia di morire, in assenza di cure. Il piano terapeutico, prima di novembre, i medici dell’Asl non glielo possono fare.
L’odissea di Antonello B., artigiano cinquantenne, affetto da diabete, è inizata pochi giorni fa quando si è recato presso il Poliambulatorio del rione Pescara per rinnovare il suo piano terapeutico in scadenza. «Mi hanno detto che devo attendere fino a novembre per ottenere il rinnovo, un ritardo che mette a rischio la mia salute e la continuità della terapia» ha rimarcato. Antonello ha necessità di acquistare i farmaci. Senza piano terapeutico non glieli daranno: «Sono farmaci indispensabili per la mia cura. Ma senza un piano terapeutico aggiornato, il mio medico curante non può rilasciare alcuna ricetta e i farmaci non possono essere venduti. Come me versano in questa situazione tanti altri pazienti». Un circolo vizioso che Antonello rischia di pagare a prezzo altissimo.
Il disservizio “mortale” è stato rilanciato da Vito Sparano, segretario provinciale della Uil: «Denunciamo ancora una volta questa vergognosa situazione. Abbiamo, insieme al segretario generale Gennaro Falabella , anche incontrato il ministero della Salute a giugno del 2024, evidenziando come questa problematica non sia stata risolta». Ma nemmeno Schillaci da Roma è riuscito a smuovere l’Asl di Salerno. «Risulta che solo nella nostra Asl non si possano prescrivere i piani terapeutici, e chi ne paga le conseguenze sono sempre i pazienti. La patologia è invalidante e richiede un monitoraggio costante con una gestione attenta. I ritardi nella prescrizione dei piani terapeutici possono avere conseguenze gravi, sia a livello fisico che psicologico per i pazienti. La situazione attuale, quindi, è inaccettabile e richiede un intervento urgente».
Sparano tornerà a scrivere alla Regione Campania e al Ministero della Salute per accorciare i tempi d’attesa.