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Battipaglia, mezzo secolo di abusi: il Comune paga

di Carmine Landi
Suoli del depuratore mai accatastati e strada neppure espropriata: l’amministrazione si accorda coi proprietari
Battipaglia, mezzo secolo di abusi: il Comune paga

C’è una strada alla periferia di Battipaglia che porta in sé la storia di una città intera: silenzi, errori e burocrazia malata. Una strada sorta abusivamente, costruita su terreni privati, che per oltre mezzo secolo nessuno ha mai regolarizzato. Località Tavernola, ai margini del fiume Tusciano, alla sinistra idraulica, dove una via d’accesso al depuratore comunale è rimasta sospesa nel tempo e nello spazio, poggiata su una proprietà privata, nascosta nelle carte bollate e trascurata nelle planimetrie ufficiali.

Il “prezzo”

Adesso quel silenzio ha un prezzo preciso: 74.468 euro e 25 centesimi. È la cifra che il Comune di Battipaglia dovrà versare alla famiglia Di Donato per chiudere un cerchio aperto oltre mezzo secolo fa. È il costo dell’inerzia, di un errore burocratico che attraversa almeno tre generazioni, partito dalla confusione urbanistica del 1969 e arrivato fino a oggi.

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