Le prime cessioni di quel “tesoro” spesso dimenticato sono arrivate già a compimento. Ma, intanto, l’Azienda Universitaria Ruggi è costretta a far fronte con nuovi problemi derivanti al suo patrimonio immobiliare. In particolare a tutti quei cespiti nel cuore di Salerno che detiene grazie alla donazione arrivata il 2 luglio del 1870 dal marchese Giovanni Ruggi D’Aragona, l’uomo cui è dedicata la struttura della Sanità guidata dal manager Vincenzo D’Amato, che firmò il testamento olografo in cui decise di lasciare gran parte delle sue proprietà al nosocomio di Salerno.
La messa in sicurezza
Adesso, in attesa di ricevere dalla Regione Campania l’ok alla vendita all’asta di altri beni, il “Ruggi” è costretto a sborsare 85mila euro per rimettere in sicurezza parte di quegli immobili. In particolare quelli più caratteristici: si tratta dei cespiti al civico 3 di largo Montone, la piazza del centro storico alto e già fulcro del Plaium Montis, che compongono – di fatto – il tetto di un altro tesoro dimenticato della città, la chiesa di Santa Maria de Alimundo.
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