Al tramonto d’un eterno contenzioso, protrattosi per vent’anni, cala il sipario sulla battaglia legale tra il Camping Isola Verde e il Consorzio di Bonifica Destra Sele. La sentenza delle toghe della Quarta sezione del Consiglio di Stato (presidente il giudice Luigi Carbone, estensore Francesco Gambato Spisani) hanno stabilito che l’ente consortile dovrà risarcire 30mila euro alla società ricorrente per l’illegittima occupazione dei suoi terreni tra Battipaglia e Pontecagnano. Una cifra ben lontana dai 2,2 milioni di euro richiesti dall’azienda, che lamentava danni ingenti a strutture e attività economiche, ma ch’è comunque una vittoria per la srl difesa dagli avvocati Feliciana Ferrentino e Lorenzo Lentini, che s’è vista accogliere gran parte dei motivi del ricorso.
La contesa
Le origini dell’annosa contesa risalgono al lontano 1991, quando la Regione Campania affidò al Consorzio un progetto di sistemazione del fiume Tusciano per la difesa del suolo. Al Consorzio fu conferito pure l’incaricato per le procedure di esproprio necessarie alla realizzazione dell’opera. Nel 2001, con tanto di decreti, gli allora sindaci di Battipaglia e Pontecagnano, Fernando Zara ed Ernesto Sica, autorizzarono l’occupazione d’urgenza di alcuni terreni di proprietà della Camping Isola Verde, nei pressi della foce, proprio al confine tra i due comuni. Il provvedimento, per legge, doveva avere una durata massima di 60 mesi ma, scaduto quel termine, l’ente consortile non ha mai completato l’esproprio né ha restituito i terreni, mantenendone il possesso senza alcun titolo giuridico valido.
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