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Piu Europa, lotto negato: chiesti i danni

di Carmine Landi
Sicomm al Tar contro il Comune: ha ceduto i suoli per strada, Inps e terminal ma non ha avuto la contropartita
Piu Europa, lotto negato: chiesti i danni

Le storie più intricate non nascono nei tribunali. Iniziano molto prima, con strette di mano e promesse solenni. Poi passano gli anni, le carte s’accumulano, le diffide restano senza risposta. E così, quello che doveva essere uno scambio equo diventa un caso giudiziario dai risvolti milionari. È il caso della Sviluppo Immobili Commerciali (Sicomm), azienda romana che ha deciso di trascinare il Comune di Battipaglia davanti ai giudici del Tar.

Al centro della contesa, un terreno da 22mila metri quadrati. E, ancora una volta, il faraonico Piu Europa. I primi effetti del provvedimento municipale di revoca e risoluzione del contratto di concessione non arrivano (ancora) da Atene, partner privato “sfrattato” dai tecnici municipali perché inadempiente.

È la Sicomm a trascinare nelle aule della giustizia amministrativa la giunta guidata dalla sindaca Cecilia Francese. La prima cittadina e il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, l’ingegnere capo Carmine Salerno, per la verità, avevano già messo in conto di dover rivolgersi agli avvocati quando hanno deciso di mandar via il concessionario per provare a ultimare il centro integrato d’interscambio eternamente impantanato.

L’ARTICOLO INTEGRALE SULL’EDIZIONE CARTACEA DEL QUOTIDIANO

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