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Appalti e affari, il Comune di Capaccio Paestum scarica Alfieri

di Alessandro Mosca
L'Ente si costituisce parte civile nel processo contro il primo cittadino sospeso: si valutano anche i danni d'immagine
Appalti e affari, il Comune di Capaccio Paestum scarica Alfieri

Il Comune di Capaccio Paestum scarica Franco Alfieri: la giunta guidata dalla sindaca facente funzioni Maria Antonietta Di Filippo ha deciso di costituire l’Ente della città dei Templi come parte civile nel processo che vede fra gli imputati proprio il primo cittadino sospeso dal prefetto Francesco Esposito dopo l’inchiesta della Procura di Salerno (titolari delle indagini i pm Alessandro Di Vico e Stefania Faiella), condotta dalla Guardia di finanza di Eboli, sugli “affari” per gli appalti della pubblica illuminazione a Capaccio Paestum, vicenda che ha portato Alfieri prima in carcere e poi agli arresti domiciliari dopo la decisione del tribunale del Riesame.

Il provvedimento è arrivato a pochi giorni dalla prima udienza – in programma il 4 febbraio – del processo con il giudizio immediato che vede imputati davanti al secondo collegio della seconda sezione penale del tribunale di Salerno il politico di spicco del Pd, la sorella Elvira Alfieri, gli imprenditori Alfonso D’Auria e Vittorio De Rosa, il funzionario comunale Carmine Greco e l’ex capostaff Andrea Campanile. Tutti sono accusati di corruzione e turbata libertà degli incanti. All’esito della decisione di procedere con il giudizio immediato nei confronti dei cinque, il gip del tribunale di Salerno aveva individuato come parte offesa proprio il Comune di Capaccio Paestum che, dunque, ha la possibilità di costituirsi parte civile proprio nella prima udienza. E la decisione non si è fatta attendere. Nella giunta di ieri – presenti, oltre alla facente funzioni, tutti e quattro gli assessori Antonio Agresti, Antonio Di Filippo, Antonio Mastandrea e Mariarosaria Picariello (quest’ultima da remoto) – i reggenti dell’Ente pestano hanno dato l’ok alla costituzione di parte civile.

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