Stava rendendo delle dichiarazioni spontanee dinanzi ai giudici della Corte d’appello, dicendosi estraneo ai plurimi fatti contestati, che in primo grado gli sono valsi una maxi-condanna a 26 anni di reclusione. All’improvviso, ha perso i sensi. S’è accasciato nell’aula stracolma, fortunatamente sorretto dagli agenti della polizia penitenziaria, che lo piantonavano, e ausiliato dai braccioli della sedia sottostante. Giovanni Esposito, detto “Giuann’ senza paura”, ieri mattina la paura l’ha fatta prendere a tutti: i coimputati, gli avvocati, i giudici.
Attesa per i sanitari
Pure perché i soccorsi sono arrivati dopo parecchio. La prima telefonata al 118 l’ha fatta il suo difensore, il penalista Giuseppe Russo. Per tre volte da via Dalmazia hanno sollecitato l’arrivo dei sanitari: la terza volta, la chiamata è arrivata direttamente dal presidente del Collegio A della Sezione penale della Corte d’appello, il giudice Francesco Siano, affiancato dai magistrati Silvana Clemente e Maria Zambrano (referente distrettuale di Anm). Alla fine, il 62enne di Giffoni Sei Casali ha ripreso un pizzico di conoscenza, quel che basta per infilare sotto la lingua una compressa tirata fuori dal suo flacone personale.
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