Non è da escludersi che alcuni tifosi di Nocerina e Cavese si fossero dati appuntamento per darsele di santa ragione, sabato sera, in via della Libertà tra la collina di Citola e Pecorari. Un appuntamento istantaneo, tra alcuni di loro. Se non fossero intervenuti gli agenti di scorta alla tifoseria metelliana di rientro dall’incontro di calcio di Avellino il bilancio degli incidenti sarebbe stato molto più grave. In corso indagini su quanto accaduto intorno alle 20 di sabato sera a Nocera Superiore. Nel pomeriggio, allo stadio Partenio di Avellino, si era tenuto l’incontro di calcio tra la squadra irpina e quella di Cava de’ Tirreni che aveva visto vincere di misura i locali per 2-1. Terminata la partita, i sostenitori metelliani si sono avviati verso casa. Ma il rientro si è trasformato in una guerriglia con un gruppo di rossoneri.

La carovana di decine di vetture e 14 van, furgoncini presi a noleggio per trasportare i sostenitori blufoncé ad Avellino, sono usciti dall’autostrada A30 al casello di Mercato San Severino e, deviando dal percorso prestabilito dalle forze di polizia per il rientro in sicurezza, si sono avviati per Roccapiemonte, in direzione Nocera Superiore per poi rientrare a casa. Una scelta non comprensibile, visto che proprio nella zona di confine tra Nocera Superiore e Cava de’ Tirreni, notoriamente, si sono più volte verificati scontri tra le opposte tifoserie.

In zona abitano numerosi supporter rossoneri ai quali danno il sostegno tantissimi giovani che arrivano anche dall’altra Nocera. Tra l’altro, in poche centinaia di metri e si arriva nel centro di Nocera Superiore e in territorio metelliano, attraverso la collina di Citola o Camerelle. Del resto, proprio a Pecorari e a Citola (lato Nocera Superiore) si sono trasferite nel corso degli anni un numero considerevole di famiglie di Cava de’ Tirreni e, quindi, non manca anche qualche tifoso metelliano. Un’area che sembra il luogo ideale per gli scontri, sia lato nocerino sia lato cavese.