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Sansificio a Battipaglia, via i sigilli: il Comune insorge

di Carmine Landi
Dissequestro dopo il convogliamento alla vasca ma l’Arpac rileva violazioni atmosferiche: i tecnici scrivono ai pm
Sansificio a Battipaglia, via i sigilli: il Comune insorge

L’usuale coltre di fumo ha preso a levarsi nuovamente dal comignolo del sansificio della Sios. L’impianto affacciato sulla Statale 18, da anni oggetto delle proteste dei battipagliesi, specie dei rioni Taverna, Schiavo e Sant’Anna, ha riaperto i battenti. Elena Cosentino, pm titolare delle indagini, ha disposto il dissequestro. I manovali hanno ripreso a estrarre olio di sansa. La decisione della Procura, però, non è stata accolta di buon grado a Palazzo di città. La società di Angelo Maria Malandrino s’è messa in regola rispetto alle contestazioni di funzionari municipali e agenti della polizia locale, riferite allo scarico non autorizzato di reflui industriali. Nel frattempo in Comune è arrivata la relazione d’un pregresso sopralluogo degli ispettori dell’Arpac, che precedette di poche ore il blitz dei caschi bianchi.

I risultati delle analisi

E dal report, trasmesso pure all’ufficio giudiziario guidato dal procuratore Giuseppe Borrelli, è emersa l’ipotesi d’una nuova violazione: dall’analisi laboratoriale dei campioni d’effluenti del camino dell’impianto di combustione del sansificio, infatti, è emerso il superamento dei valori limite per il parametro delle polveri totali. Condotta punita dal Codice dell’Ambiente. Il 2 gennaio la relazione è stata trasmessa alla Procura, alla giunta regionale e al Comune dalla direttrice del dipartimento provinciale dell’Arpac, Elina Antonia Barricella, che ha rilevato la presunta violazione.

+++L’ARTICOLO COMPLETO SULL’EDIZIONE ODIERNA DEL QUOTIDIANO CARTACEO+++

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