Milletrecentoventi chilometri. È la distanza che separa Maiori, cuore della Costiera Amalfitana, da Baden-Baden, comune di poco più di 50mila abitanti che ricade nello stato federale del Baden-Württemberg, quello di Stoccarda, incastonato nel versante sud-occidentale della Germania, al confine con la Svizzera e con la Francia. Patrizia Capone, 54 anni, per tutti Patty, orgogliosamente maiorese, viveva lì da una vita. Quella vita che ha tragicamente perduto venerdì mattina, investita da un camion. La salma è stata sequestrata dagli organi inquirenti tedeschi. Il magistrato corrispondente al nostro pubblico ministero ha già nominato un medico legale per far chiarezza sul decesso. I fratelli della vittima, a lei tanto cari, si sono rapidamente precipitati in Germania, terra che aveva adottato la Capone, trasferitasi lì anni orsono: abitava con il compagno e con la sua amata figlia adolescente, che da venerdì non ha più una madre.

Erano le 11,40 di venerdì quando la donna maiorese è finita sotto le ruote del mezzo pesante. La tragedia s’è verificata lungo la Bahnhofsstraße, lunga e trafficata strada (la traduzione in italiano è “via della stazione”) che taglia in due il popoloso quartiere di Haueneberstein, ubicato nella parte nord-occidentale della città, a margine del celebre Schwarzwald, nota in Italia come Foresta Nera. Patty stava attraversando l’arteria: il camionista se n’è accorto troppo tardi per evitarla e l’ha investita. La 54enne è morta poco dopo. Inutili i soccorsi delle autoambulanze. Sul posto è arrivata pure un’eliambulanza, allertata nel disperato tentativo di condurre la maiorese in un ospedale vicino. Tutto vano. Per Patty non c’è stato nulla da fare.