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L’alga che riporta vita al Mediterraneo

di Marianna Vallone
Le foreste di Cystoseira sono dei veri e propri polmoni nel mare, tutelarle significa il salvataggio di un ecosistema
L’alga che riporta vita al Mediterraneo

Tra le acque limpide del Cilento, una rivoluzione silenziosa: si chiama Cystoseira, un’alga fondamentale per la biodiversità marina, capace di trasformare i fondali in rigogliose foreste marine. Grazie a progetti innovativi come REEForest, guidati da esperti dell’Università di Genova, quest’alga sta ritrovando il suo spazio vitale, contribuendo a ripristinare l’equilibrio ecologico dei nostri mari.

Tutto inizia in laboratorio, dove le giovani alghe di Cystoseira vengono curate con attenzione finché non raggiungono una dimensione sufficiente per affrontare il mare aperto. Una volta pronte, vengono trasferite nelle acque protette, come quelle dell’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi. Qui, il team di esperti, guidato da Valentina Asnaghi, si occupa del delicato processo di trapianto, restituendo a questa specie il suo ruolo centrale negli ecosistemi marini.

Le foreste di Cystoseira sono veri e propri polmoni del mare. Oltre a produrre ossigeno, queste alghe creano habitat per numerose specie marine, contribuendo a preservare la biodiversità e a combattere l’erosione dei fondali. La loro scomparsa, dovuta a inquinamento, pesca intensiva e cambiamenti climatici, ha avuto effetti devastanti sull’ambiente marino. Restaurarle significa non solo salvare un ecosistema, ma garantire il futuro dei mari e delle comunità costiere che da essi dipen-dono. L’obiettivo di REEForest, progetto che coinvolge il Parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni non si limita al ripristino locale.

Il progetto punta a sviluppare tecniche di ripristino riproducibili in tutto il Mediterraneo, creando un modello di sostenibilità applicabile su larga scala. Monitorando la crescita delle alghe trapiantate, gli scienziati possono affinare le loro strategie e garantire il successo a lungo termine delle foreste marine. Le coste del Cilento, già riconosciute per la loro bellezza incontaminata, si confermano un luogo cruciale per la tutela dell’ambiente.

Presso Punta Licosa, all’interno dell’Area marina protetta Santa Maria di Castellabate a novembre è stato effettuato dai ricercatori ISPRA il monitoraggio delle praterie a Cystoseira. L’intervento è stato realizzato nell’ambito del WP4 del progetto LIFE REEForest, cofinanziato dalla UE, finalizzato ad azioni di ripristino e recupero dell’habitat a Cystoseira. In particolare, Ispra svolge nell’ambito del progetto attività finalizzate alla mappatura della distribuzione e monitoraggio dell’habitat a Cystoseira, elaborando immagini di alta qualità acquisite mediante sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto e altre tecniche di monitoraggio lungo le coste del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.

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