Le chiamate dall’interno del carcere, per il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, sono un fenomeno dall’«incidenza straordinaria che dimostra la necessità delle intercettazioni telefoniche». La dichiarazione del capo degli inquirenti salernitani arriva all’indomani della pubblicazione dell’articolo de’ la Città, dove si denunciano addirittura di “live” attraverso il social Tiktok, videochiamate pubbliche da parte di detenuti ristretti all’interno di varie carceri, tra cui, a loro dire, anche quelli di Salerno. E che arrivino dall’interno dei penitenziari lo dimostrano non solo le brandine, ma anche le inquadrature delle cancellate, delle porte e delle finestre e, con ancora maggiore sfrontatezza, di uno dei cortili del penitenziario.
Le parole del procuratore
«Molte carceri sono territorio franco dove accade ogni cosa – sottolinea il procuratore Borrelli – Detenuti che continuano a delinquere anche dall’interno dei penitenziari come se nulla fosse. Un fenomeno, quelle dei telefoni cellulari in luoghi di detenzione, in ascesa che è difficile da contrastare efficacemente se la situazione rimane quella che è».
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