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Tac-mobile bloccata, i feriti dirottati altrove

di Carmine Landi
Il nuovo dispositivo da 1.550 euro al giorno si surriscalda: pazienti a Eboli e Oliveto
Tac-mobile bloccata, i feriti dirottati altrove

«La Tac non funziona: dovete andare a Eboli!». I sanitari del 118, appena approdati al pronto soccorso del Santa Maria della Speranza trasportando il 47enne battipagliese e il 38enne bellizzese ch’erano nella Lancia Y coinvolta nel tragico incidente di ieri in via Festola d’Olevano sul Tusciano, hanno rimesso in moto le ambulanze e hanno condotto i pazienti altrove. L’automobilista di Bellizzi al San Francesco d’Assisi di Oliveto Citra, il passeggero di Battipaglia al Maria Santissima Addolorata di Eboli. Presidio, quest’ultimo, che ha accolto pure il carabiniere olevanese di 47 anni che poco primaaveva perso il padre. Eppure il Santa Maria della Speranza dista 8 minuti da via Festola: gli altri due poli sono a 15 (Eboli) e 35 (Oliveto) minuti.

Il famoso apparecchio per le tomografie computerizzate, quello installato nel truck ai piedi dell’ospedale di Battipaglia, è nuovo di zecca. Un surriscaldamento ieri lo ha messo ko: questa la diagnosi dei tecnici della società milanese alla quale l’Asl s’è rivolta per il noleggio del camper pagato 1.550 euro al giorno. Il macchinario dovrebbe tornare operativo stamattina. Il truck, tra l’altro, è entrato in funzione da poco più d’una settimana: prima c’era un altro camion, ma i vertici dell’Azienda sanitaria lo hanno rimpiazzato. Spesso, d’altronde, era fermo anche quello: tra sovraccarichi d’energia e criticità al gruppo elettrogeno, i blocchi erano continui. L’apparecchio nuovo, assicurano i medici, è in grado d’offrire tomografie migliori. E anche il truck è più grande. Ieri, però, il dispositivo s’è surriscaldato.

La tac-mobile da 1.550 euro al giorno ha fatto parecchio discutere: è arrivata a Battipaglia perché il congegno fisso, fabbricato nel 2008, era perennemente guasto. Una soluzione tampone, in attesa della fine dei lavori (in corso) d’adeguamento dei locali della Radiologia, che, nelle condizioni attuali, rischierebbero di crollare sotto il peso della nuova apparecchiatura. Nel frattempo, quando il dispositivo temporaneo funziona, le tac si fanno nel camion: i pazienti dell’ospedale vengono scortati al parcheggio dagli operatori di un’ambulanza (tolta al Saut di Pontecagnano) che ogni giorno, da mattina a sera, percorrono gli 80 metri che separano il pronto soccorso dal truck. In tutto ciò, in via Festola, una dottoressa del 118 ha rischiato il linciaggio: è arrivata in automedica perché le ambulanze del Saut di Battipaglia erano tutte occupate. Una era bloccata al Ruggi di Salerno, meta alternativa ricorrente quando la tac-mobile è bloccata. Intanto, diktat dei giudici, il nuovo ospedale di Battipaglia non s’ha da fare. La Piana ne ha due. Tra i quali fare a spola.

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