Settanta pagine per descrivere nel dettaglio le varie fasi della vicenda che più fa male del delitto di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica assassinato a pochi passi da casa il 6 settembre del 2010 e la cui uccisione è rimasta fino a qualche ora fa senza un movente e presunti mandanti.
L’ordinanza
È il lunghissimo e dettagliato il capitolo dell’ordinanza firmata dal gip Annamaria Ferraiolo in cui vengono descritte – praticamente minuto per minuto – le fasi del presunto depistaggio delle indagini portate avanti in particolare da due destinatari della misura cautelare: il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo e il brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi, finiti in carcere al pari degli scafatesi Giuseppe Cipriano e Romolo Ridosso, tutti accusati di omicidio volontario in concorso con le aggravanti della premeditazione e delle finalità mafiose. Gli uomini dello Stato che avrebbero dovuto difendere Vassallo, dunque, per la Procura guidata da Giuseppe Borrelli sono stati in realtà quelli che hanno consentito di lasciare nelle nebbie per 14 lunghissimi anni un omicidio che ha segnato tutto il Paese.
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